Si narra che il dio Bairab di ritorno da un lungo viaggio sorprese sua moglie Pashima giacere a letto con un giovane. Bairab non ci pensa due volte, estrae la sua lama e lascia partire un fendente. La testa del ragazzo, di nome Ganesh, rotola sotto il comodino. Tutto ciò prima che Pashima abbia il tempo di comunicare a suo marito che il giovane è loro figlio, partorito e cresciuto durante la lunga assenza di Bairab. Quest'ultimo, pochi attimi prima paonazzo di rabbia e ora visibilmente imbarazzato, deve assolutamente trovare un rimedio alla scomoda situazione; in fin dei conti è un dio! Ma il decalogo delle divinità parla chiaro: la condizione per poter resuscitare un morto è che la sua testa venga sostituita con quella del primo animale che capiti alla vista.
Bairab rinfodera la spada, apre la porta della veranda e posa gli occhi su un elefante che in quel momento pascolava là vicino. Pochi attimi e Pashima, ancora in vestaglia, può di nuovo abbracciare suo figlio Ganesh con il nuovo volto pachidermico.Ma non era poi meglio un marito cornuto di un figlio con la proboscide?
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