sabato 19 dicembre 2009

8. Nepal 2003 - diario di un viaggio - Verso il Thorung La


2 Novembre - colazione

Yak Kharka 4000 m

Anche questa volta siamo i soli occidentali del lodge così ieri sera abbiamo cenato in cucina con il gestore la sua mascotte tuttofare. Le loro famiglie sono giù a Manang. Gran cena con i gustosissimi fried noodles che ci hanno preparato sotto gli occhi. Ormai l’estrema cordialità dei nepalesi si è rivelata in ogni sua forma, si spaccano in 4 per soddisfare ogni tua richiesta, ti puoi fidare ciecamente. – noi lavoriamo per voi, ho un lodge e questo è il mio mestiere – ci spiega mentre armeggia con le padelle davanti al fuoco.

Ieri pomeriggio abbiamo finalmente visto gli yak! E quanti!! Poco più a monte c’è una grande radura per il pascolo (kharka) ed eccoli là pelosi & cornuti a brucare l’erba himalayana. Lo yak e i ghiacci eterni degli 8000 metri, era questo che cercavo??


Siamo in marcia, quota 4400, PAUSA. Camminiamo con i guanti e il cappello. L’aria è leggera, si sente. Inspiro ogni 4 passi, a volte ogni 2. Ti accorgi che ogni boccata d’ossigeno non ti restituisce il beneficio che ti aspetti, la cosa ti sorprende. Le gambe e la schiena vanno bene, ormai hanno preso il ritmo. Passo dopo passo, non guardare avanti, domani sarà peggio. Ad ogni sosta mi siedo sulla scarpata terrosa del sentiero, mi infilo il pile, un sorso di tè caldo dalla borraccia, lunghi sguardi alle alture che ti circondano, 5000, 6000 metri, quelle innevate sono sopra i 7000. Quattro cinque minuti, poi togli il pile, lo zaino in spalla e via, sennò ti si gela il sudore addosso.

- pomeriggio

Thorung Phedi 4550 m

Due grandi lodge, il Base Camp Hotel e il New Phedi Lodge, stanno al centro di una conca relativamente protetta, a ovest su per il ghiaione sale il sentiero per il Thorung La.

All’interno ambiente da rifugio dolomitico con grandi vetrate panoramiche. Ritroviamo il francese giramondo e l’israeliano, in questi giorni hanno trovato il tempo di salire insieme al Tilicho Lake, una variante lungo cammino.

Domani ci aspetta la grande giornata, la tappa X; sospetto che l’evento, la sfida, la prova del passo sia esasperatamente caricata di grandiosità e severità, staremo a vedere; c’è gente che parte fra le tre e le quattro del mattino, boh. Dubito che troveremo neve sul sentiero, si tratterà di seguire i paletti, come dice il cartello informativo, a zigzag su per il ghiaione per tutti i 900 metri da qui al valico.

Nell’ultima settimana c’è sempre stato il cielo blu cobalto sopra le nostre teste; naturalmente oggi pomeriggio alla vigilia della Grande Marcia stanno addensandosi delle nuvolazze grigiastre che sputano qualche solitario fiocco di neve.

Ieri sera il tipo di Yak Kharka ci ha spiegato come funziona l’approvvigionamento di scorte della zona di Manang: il trasporto di un kilo di materiale costa 50 rupie con l’aeroplano, 17 rupie a dorso di asino lungo tutta la valle, ecco perché ci sono tutte queste carovane di quadrupedi.

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