sabato 19 dicembre 2009

6. Nepal 2003 - diario di un viaggio - Manang

30 Ottobre - pranzo

Pisang 3240 m

Stamattina finalmente siamo riusciti a partire presto dopo aver bevuto il nostro caffè raggomitolati nelle giacche mentre i primi raggi di sole invadono la valle. Mi sento bene ho anche sbloccato il mio intestino.

La salita è piacevole lungo un sentiero scavato sul fianco della montagna, poi un ponte e ci inoltriamo in un bosco di abeti mentre stiliamo le liste dei nostri film preferiti. Più in alto da una radura si apre la vista sulla grande vallata di Manang; ora il sentiero serpeggia in piano fra gli arbusti. I fianchi della valle sono aridi e pietrosi; sopra, cornici di neve d’alta quota. Siamo in sosta a Pisang per un tè, un omlette e una zuppa di pollo che Francesca ha rovesciato sul mio tè.

Cielo sereno, tempo stabile, un po’ di vento, le notti sono sempre più fredde, con la testa siamo già a pensare al valico del Thorung La.

Fino ad oggi eravamo sempre rimasti nelle viscere della valle scavata dal Marsyangdi, ora è un po’ più come me lo immaginavo dall’Italia, un po’ più come nelle cartoline, le grandi lande tibetane, le teste di yak attaccate alle porte, le bandierine colorate che sventolano contro il bianco accecante dei ghiacci e il blu intenso del cielo. Qui al batthi due grosse parabole artigianali scrutano il cielo a fianco del nostro tavolo, il ricevitore montato dentro un secchiello di plastica.

- pomeriggio

Hongde 3430 m

Il villaggio sta in mezzo ad un’ampia valle di pascoli e campi pietrosi che si impegnano a coltivare; gli annunciati yak non si vedono ancora se non attaccati come trofeo alle porte o venduti a pezzi come souvenir (la coda o la testa intera). Siamo soli nel Marsyangdi Lodge, un cartello con le frecce indica i nomi delle vette ritagliate contro il cielo. Oggi la giornata è stata tranquilla, l’ultima ora in piano non ha pesato, ma ora abbiamo tutti e due un leggero cerchio alla testa; sarà la quota? Domani faremo solo il breve tratto di due ore fino a Manang senza alzarci di quota per acclimatarci.

A Hongde manca la corrente da due anni quando si ruppe la piccola centrale elettrica della valle e tutto va avanti a pannelli solari.

Sulle pareti della saletta da pranzo, tutta di legno stile malga tirolese, sono affissi la foto del re e un poster di Bob Marley. L’unico ragazzo che conduce l’hotel ci dice che lui fa la stagione qui poi va due mesi a Kathmandu, a non fare niente a suo dire, e neanche gli piace la capitale, boh.

Ah, il mio vanto di barometro, altimetro, termometro ha ufficialmente dato le dimissioni dopo che da due giorni registrava quote sempre più dubbie. Le pile.

Oggi ho finito il quarto rullino di foto, bene.

Cena. La sala da pranzo è sprovvista di stufa quindi mangiamo nella cucina-magazzino insieme al resto della famiglia che è comparsa verso sera. La mamma è indaffarata ai fornelli, il papà è rannicchiato sul pavimento mentre richiude ago&filo uno stomaco di yak ripieno di grasso di yak da appendere a fianco degli intestini di yak che stagionano penzolando dal soffitto. Il ragazzo legge il suo libro scolastico sotto l’unica debole luce di un neon. Dopo averci servito si preparano uno spezzatino (di yak) che ognuno consuma seduto su una cesta, su un barile o per terra. Ci viene offerto, ma rifiutiamo ringraziando.

31 Ottobre - mattina

Manang 3550 m

Percorriamo il sentiero largo e polveroso da Hongde fino a Manang in compagnia del nostro amico Pemba parlando di lavoro, matrimoni e religioni.

Manang è grande, piena di lodge, negozi, batthi, bakery, c’è pure una sala proiezioni dove oggi pomeriggio si può vedere a ruota: 7 anni in Tibet, Kundun, Il piccolo Buddha e Vertical Limit ; tutto sottotitolato in inglese.

Ci sediamo ad una bakery dove fanno dei dolci buonissimi al cioccolato, mele, cannella in stile nord-europeo. Apriamo la cartina sul tavolo e studiamo la situazione; non siamo stanchi e siamo tentati di avvantaggiarci un po’ per domani, ma poi c’è il fatto della quota e di queste paste domattina a colazione; oggi si rimane a Manang.


- cena

Passiamo il pomeriggio insieme a Pemba facendo un giro a piedi al lago glaciale vicino al paese e bevendo ancora tè Per la proiezione del film è necessario un pubblico minimo, quindi non se ne fa niente. Scopriamo poi che allo Yeti Lodge dove pernottiamo hanno doccia e acqua calda. Ora siamo freschi, profumati & affamati al tavolo della sala aspettando per le ordinazioni.

Nessun commento: